giovedì, dicembre 18, 2014

Festa di compleanno per i soci di 50-60-70-80 anni. Decima edizione.

Il 14 dicembre 2014 si è svolta al Centro Sociale Anziani Polivalente la decima edizione della "Festa di compleanno", per i soci di 50 - 60 - 70 - 80 anni che hanno compiuto gli anni nell'anno.
Hanno partecipato all'evento 80 persone tra soci,familiari e ospiti invitati.
Tra gli ospiti : Don Battista Di Santo, che è venuto solo a portarci la benedizione e scusare il vescovo per la sua non presenza, motivata da altri impegni ecclesiastici inderogabili; il direttore del CEN.S.I.N (Centro Studi Intergenerazionale) di Basilicata ,prof. Gerontologo Mario Cifarelli; il dirigente Regionale di Federanziani Basilicata Vito Auletta; il dirigente Provinciale di Federanziani Basilicata prof. Salvatore Cosma,che ha portato il saluto del sindaco di Tursi, avv. Giuseppe Labriola ,non presente all'evento per impegni istituzionali.
Il pranzo,gradito da tutti, ha avuto inizio alle ore 13,00, con la degustazione finale della torta e spumante,ma anche con tanti balli in allegria fino alle 22,00. La serata è stata allietata dal socio fisarmonicista Ligorio Cosimo Damiano. Non si sono presentati per essere festeggiati gli ottantenni Mazziotta Giovanni,Milano Carla e Falciglia Carmela, per motivi di salute. Tutti i soci festeggiati hanno ricevuto una targa ricordo e una pergamena.
Grazie a Salvatore Cosma e al Sindaco Giuseppe Labriola, il C.S.A.P., che hanno donato per i soci ,un Computer completo: Monitor,unità centrale,tastiera,stampante.
Salvatore Cosma ci ha regalato un quadro con foto ricordo dei soci che hanno soggiornato a Rimini per le cure termali.
Tanti gli apprezzamenti ricevuti dagli ospiti e dai soci,per l'impegno e la dedizione dei dirigenti nel portare avanti l'associazione.
Lo staff di cucina: Adduci Anna, Bernardo Maria,Liguori Rosetta,Rondinelli Maria, è stato molto applaudito per il gustosissimo pranzo preparato. Lo staff di servizio e allestimento sala: Di Sanza Nicola ,Garibaldi Cosimina,Calciano Vincenzo. Coordinatore dell'evento: Gaetano Curci.
I reporter di giornata:Filippo Digno e Gaetano Curci.
La serata si è conclusa con l'invito di essere presenti tutti il 31 dicembre, per gli auguri di buon anno 2015.
gaetanoc.

lunedì, novembre 17, 2014

Commemorazione Caduti in Guerra - Festa delle forze Armate . Festa dell'unità nazionale.


Tursi 04 novembre 2014. Testo integrale del Presidente del C.S.A.P.  Gaetano Curci.

E’ con particolare commozione che, per la prima volta,sono stato invitato dal Sindaco ad intervenire in questa importante celebrazione.
Colgo l’occasione per porgere  il  saluto dei soci del C.S.A.P. di Tursi ,al Sindaco avv. Giuseppe Labriola ,unitamente a tutte le autorità locali,Civili,Religiose,ai Carabinieri,alla Polizia Municipale,alla Protezione Civile e tutti i rappresentanti delle Associazioni esistenti a Tursi,ai Dirigenti e studenti delle scuole superiori,medie,elementari,materne,a tutti i cittadini che con decoro sono presenti con tutti noi.
E’ di obbligo citare il prezzo pagato nelle due grandi guerre:
Prima guerra mondiale :1915-1918
650.000 morti – 643.000 grandi invalidi – 947.000 feriti meno gravi
Seconda guerra mondiale: 1939-1945
Finita in Europa l’8 maggio  e in Asia il 2 sett. 1945 , dopo l’esplosione delle bombe atomiche di Hiroshima  6 agosto e Nagasaki il 9 agosto 1945.
443.000 morti tra militari e civili,320.000 tra feriti,congelati,mutilati
E’ di obbligo ricordare l’inizio di questa celebrazione e le sue evoluzioni:
Il 4 Novembre coincide con l’armistizio tra l’Italia e L’Austria.
Furono i combattenti e i reduci,con il sostegno delle Comunità locali ad avviare il “Culto della Memoria dei commilitoni combattenti caduti in guerra,con la costruzione di monumenti ed apposizioni di lapide commemorative.
Fu nel 1922 che il 4 novembre venne proclamato come  solennità civile, con la denominazione di  “Festa delle Forze Armate” ,con l’intento di festeggiare l’anniversario della vittoria.
Si è trasformato la commemorazione dell’immane tragedia o devastante conflitto ,per dirlo con le parole del Presidente della Repubblica Napolitano,in “Celebrazione della Potenza Militare”.
Fu nel 1949 che questa giornata venne cambiata , denominandola “Festa dell’Unità Nazionale”.
Non possiamo in alcun modo disconoscere , tre cose:
·        Lo sforzo che le Forze Armate ed il Popolo Italiano hanno fatto per unire l’Italia e rinsaldarne l’identità e la coesione nazionale.
·        I rischi di attacchi ed esigenze di difesa del nostro territorio non esistono più da circa 70 anni.
·        Il contributo che le forze armate hanno dato e danno a tutela della Pace ,della Democrazia , della Sicurezza  ed indipendenza Nazionale ed internazionale,nelle aree di crisi.
Detto questo, credo che non si può permettere alla nostra memoria di dimenticare il sacrificio e le sofferenze patite dai nostri genitori e dai nostri nonni che si possono riassumere in :
·        disumane condizioni di vita nelle trincee,difficoltà di vettovagliamento,scarsità di cibo,lontananza dalle proprie case ed impossibilità di contatti con le famiglie ,gli enormi sacrifici che hanno dovuto affrontare le donne per crescere i figli in tenera età.
Noi anziani abbiamo subito le conseguenze di sacrifici e stenti,perché eravamo piccoli.
I giovani di oggi non hanno vissuto direttamente questa esperienza,ma credo che anche se sono trascorsi circa 70 anni di pace,è della pace che dobbiamo parlare,ricercandola sempre.
Per  i  giovani e non solo, perché la pace significa:
·        speranza di poter vivere in un paese libero,accoglienza di idee,culture ed esperienze diverse , rispetto delle persone che ci vivono accanto.
Di una cosa mi rammarico e credo che anche tutti voi siete del mio stesso avviso:
·        l’assenza,oggi, degli ultimi testimoni ,di quei lontani eventi di guerra.
Devo riconoscere che la presenza ,in prima fila,dei Rondinelli,di mio Padre e degli altri invalidi di guerra,risvegliava in loro dolorosi ricordi,ma certamente anche l’orgoglio di essere stati partecipi, con grande impegno,nel difendere la Patria,consapevoli di essere,portatori di pace, testimoni di valori e di eroismo. Si presentavano a questo cerimoniale ,con medaglie e croci di guerra appuntate sulla giacca dei propri vestiti,per testimoniare in diretta cosa succede durante le guerre,che non dovrebbero mai esserci, in quanto portatrici di morte,distruzione,epidemie,carestie,fame e tanti altri danni che solo ad elencarli rattrista il cuore di ognuno di noi. Mio padre ha combattuto in Africa settentrionale ,ritornando in patria nel 1943,ferito ad una gamba ,da una pallottola (TumTum) esplosiva ,che era proibita usare in guerra,subendo ben 9 operazioni alla gamba Sx ,per evitarne l’amputazione. La gamba gli è rimasta,ma la piegava poco.  E’ stato il ferito più grave nello scontro che c’è stato a Giarabub  ed ha combattuto ancora due ore dal ferimento,riuscendo ad evitare la morte,ma soddisfatto,nonostante la sconfitta, di aver ricevuto l’onore delle armi dal nemico,per l’eroico combattimento di tutti i soldati,che con solo trecento persone hanno tenuto testa a cinquemila avversari.
I suoi luoghi di combattimento:Tripoli ,Bengasi,Tobruc,Derna,Alessandria d’Egitto ed altri.
Mi diceva, che la sabbia del deserto era micidiale, quando tirava il vento forte. La  differenza climatica tra il giorno e la notte era eccessiva.. Sicuramente causa di asma bronchiale, che ha dovuto subire per tutto il corso della sua vita,essendo stata questa la sua causa di morte a 72 anni. Come lui tanti altri combattenti.
Ripensando al 1949 ,quando si è proclamato il 4 novembre “Festa dell’unità Nazionale” ,mi porta a pensare alla proliferazione delle Leghe del Nord, che non si sono mai del tutto integrati col resto della popolazione italiana parlando ,in più occasioni,di scissione.
Di fatto c’è un divario tra Nord e Sud che non si riesce a superare ,ma si acuisce sempre più a sfavore del sud .  Necessitano di riflessione i seguenti punti:
·        L’emigrazione di giovani laureati e diplomati in cerca di lavoro
(è tornato l’esodo occupazionale del dopo guerra)
·        Il divario sempre più ampio tra ricchi e poveri
(le fasce dei poveri sono raddoppiate)
·        I collegamenti stradali, che vanno a rilento
(nessuno pensa al riequilibrio delle infrastrutture tra Nord e Sud)
·        La disoccupazione ,che non si riesce a livellare
·        La carenza di prevenzione, per  poter evitare i disastri idrogeologici
·        La desertificazione industriale
(l’industria ha registrato un  meno 53% di investimenti in 5 anni)
Si potrebbe fare un elenco infinito .  La piaga nazionale è quella di milioni di persone che hanno perso il lavoro e dei giovani senza lavoro.
Una cosa è certa : Il problema di oggi è il LAVORO ,senza di esso si ingenera Sfiducia  nelle istituzioni,in quanto non riescono  o non vogliono superare definitivamente gli ostacoli che hanno impedito ed impediscono l’unita sociale,economica e soprattutto psicologica tra le due Italie. Tutti sanno che la Sfiducia disgrega la società e può sfociare in conflitti sociali  indesiderabili.
Tutti,a tutti i livelli, devono fare la loro parte,per  consentire alle persone di lavorare e poter vivere dignitosamente in un clima di Pace sociale,nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.
Art.1 L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Art.4 La repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto.
L’auspicio mio e di tutti i soci del Centro sociale Anziani Polivalente :
“ che questa giornata rimanga unica e che il passato rimanga un ricordo da tenere sempre nella nostra memoria,ma senza paure e senza timori di doverlo rivivere, col suo carico di lutti e dolori”.

Ringrazio tutti i presenti,per aver partecipato a questo importante evento.

mercoledì, giugno 11, 2014

Coordinamento "Federanziani Nazionale"aderenti e partecipanti, in Sicilia..



Il  29 marzo 2014 nella sede sociale del C.S.A.P. è avvenuto un incontro, con la presenza di Anna Selvaggi coordinatrice regionale Federanziani, componente della commissione Pari Opportunità del Dipartimento Regionale di Basilicata,coordinatrice nazionale A.I.D.E.  e di Salvatore Cosma Coordinatore Provinciale della " Federanziani di Basilicata" . E' stata questa l'occasione per chiedere formalmente l'adesione all'Associazione Nazionale di Federanziani. Il presidente del Centro Sociale Anziani Polivalente di Tursi Gaetano Curci ha dichiarato in assemblea: di aver letto lo Statuto;di condividere lo scopo,che è quello di tutelare i diritti e promuovere la qualità della vita degli anziani;di condividere la finalità primaria,che è quella di federare tutti i soggetti che si occupano della tutela sociale,sanitaria,economica dei soggetti anziani;di condividere l'impegno,che è quello di tutelare la categoria degli anziani con ogni mezzo e forma. Ha fatto presente che l'adesione è volontaria e non di tutti i soci. Ha espresso il desiderio di : a) avere informazioni sulle problematiche della salute; b)di aprire all'interno della nostra associazione un " Laboratorio di ginnastica libera " guidato da personale abilitato.
Quasi il 50% degli iscritti vi ha aderito e 23 soci hanno partecipato al "Coordinamenti Federanziani aderenti e partecipanti" tenuto in Sicilia nei giorni 17-18-19 maggio 2014. E' stata questa l'occasione di andare in Sicilia e vedere luoghi turistici interessanti. Il 12 giugno 2014 ore 17,00 ,ci sarà a Matera - Hotel del Campo,un coordinamento per concretizzare l'Associazione di Federanziani in Basilicata. Del C.S.A.P. i designati provinciali sono: Calciano Vincenzo,Di Sanza Nicola ,Di Noia Giuseppe,mentre i designati Regionali sono: Curci Gaetano e Digno Filippo. E' un onore per noi esplorare nuovi orizzonti partendo da Tursi fino ad  arrivare alle Organizzazioni Provinciali, Regionali e Nazionali. L'arricchimento culturale è necessario e vitale per noi anziani e ci consente di vivere una "Nuova Vita" e non la Vecchiaia in solitudine ed isolamento.
gaetanoc.

sabato, aprile 26, 2014

Visita a Grassano Luogo di confino di Carlo Levi.



Grassano 22 aprile 2014
Il Direttore prof .gerontologo Mario Cifarelli e la Direttrice scientifica  psicologa Giovanna Ferraiuolo, del Centro studi intergenerazionale di Basilicata,hanno organizzato un incontro sul Tema: Grassano - Luogo d'ispirazione Letteraria e Pittorica del "Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi ,con le rappresentanze degli otto comuni aderenti a Unibasilicata (Tursi,colobraro,Valsinni,Rotondella,Pomarico,Miglionico,Grottole,Montescaglioso),per un totale di circa quaranta persone. La rappresentanza di Tursi era formata da cinque persone,visibili nella foto sopra.
 Siamo giunti alle ore 15,30 nella Piazza antistante il Municipio,dove è stata scattata la foto ricordo. Il Sindaco ci ha ricevuto nella sala consiliare, ringraziando tutti i presenti per la partecipazione ed illustrandoci i progetti che l'amministrazione porta avanti, per consentire l'afflusso di più gente nel proprio paese. Le visite sono proseguite lungo le vie del Centro Storico. Durante il percorso,l'ing. prof Alberto Garambone e la Guida ci hanno illustrato i luoghi e riportati nel tempo in cui Levi ha vissuto il periodo di Confino di Polizia. Abbiamo assistito a scenette di vita grassanese,collegate alle vicende decantate nel libro "Cristo si è fermato ad Eboli" di Carlo Levi. Abbiamo visitato: la dimora di Carlo Levi "Locanda Prisco" oggi allestita in forma multimediale; il Palazzo Materi e il suo piano Nobile,tipico della borghesia Agraria; il famoso Presepe Monumentale del Maestro Franco Artese; la sala dove è stato possibile ascoltare ad una radio d'epoca, la voce di personaggi del periodo fascista;la chiesa Madre,situata nella parte più alta del paese, che ha una vista bellissima del paesaggio. In chiusura abbiamo degustato alcuni dei prodotti tipici della tradizione culinaria grassanese. Per noi è stata una bella esperienza ed un arricchimento culturale di cose che non conoscevamo. Abbiamo molto apprezzato quello che è stato fatto,anche se ancora c'è molto da fare,dai Dirigenti del Parco Carlo Levi e dall'Amministrazione Comunale,molto interessati alla problematica Culturale del proprio Paese.
gaetanoc.

mercoledì, aprile 09, 2014

Carlo Levi e L'esilio Lucano

Tema dell'incontro: Letteratura del 900 - Carlo Levi e l'esilio Lucano.

Il docente ing. prof. Alberto Garambone con Filippo Digno al computer.


Il rinfresco a fine lezione.

Auditorium comunale di Colobraro (MT)
       ore 16,30 
martedì 8 aprile 2014











Il prof. Alberto Garambone, nato a Buenos Aires in Argentina,ritornato ad Aliano nel 1965,dove ha conosciuto l'attuale moglie prof.ssa Elvira Prisco,entrambi insegnanti ,è stato il relatore della serata,coadiuvato da Filippo Digno al computer. Il professore è anche il presidente del Parco Letterario Carlo Levi. Partendo dal libro "Cristo si è fermato ad Eboli", ha voluto precisare che la chiave di lettura ce l'ha il lettore,in quanto ci consente di ritornare indietro nel tempo. A Grassano, si tiene la rappresentazione teatrale che si svolge nel paese,dove tutti i personaggi vestono abiti simili a quelli che le persone vestivano negli anni trenta, durante il periodo fascista. Tutto questo, per creare nelle persone, che oggi partecipano all'evento,delle emozioni che li riportano al tempo in cui gli avvenimenti sono stati vissuti.I visitatori del Parco Letterario, che non hanno letto il libro,rimangono disorientati,perchè non avendo interessi culturali,sono superficiali. E' proprio per evitare questa superficialità, che bisogna stimolare la storia del proprio paese e dell'intero Parco Letterario. E' una realtà, che la maggioranza dei cittadini non conosce le origini del proprio paese. I nostri antenati ci hanno trasmesso,tra le altre cose, i modi di agire, i comportamenti morali, che noi abbiamo recepito con interesse. i Giovani di oggi non trovano questo interesse,perchè non conoscono la storia, le origini, i fatti accaduti e come tale non sono orgogliosi della loro storia. Il Parco letterario è il luogo della memoria,dei sentimenti,dei ricordi,delle testimonianze. Il paese deve essere valorizzato culturalmente e per farlo è necessario fare tanta ricerca storica,topografica,ascoltare le testimonianze delle persone anziane , annotare tutto in modo preciso,sensibilizzare le persone a non perdere la memoria.Carlo Levi ha raccontato nel suo libro i luoghi della sua permanenza,prima a Grassano,  e poi ad Aliano. Ha messo in risalto la questione della miseria e quella drammatica degli anni trenta con il regime fascista.Oltre a scrivere ha scattato numerose fotografie ed  immortalato cose e persone del tempo. Il libro di Levi è stato tradotto in 28 lingue e stampato in 50 milioni di copie.
Oggi è necessario fare veicolare nelle scuole la storia del proprio paese,partendo dalle scuole elementari.
E' con la conoscenza che aumenta la cultura e la sensibilità verso i problemi della comunità. C'è bisogno di una cultura,non utilizzata a fine di lucro,ma solo finalizzata alla conoscenza. Se le visite del luogo diventano frequenti e durature nel tempo,automaticamente arriva anche il benessere economico, per la comunità.
Molte persone visitano il museo del parco letterario a Grassano, ma non si può parlare di turismo di massa. L'incontro tenuto nell'auditorium di Colobraro ,con circa 20 persone ,divise tra Tursi e Colobraro è stato molto interessante e ci ha permesso di allargare la nostra memoria storica. La cultura è alla base del vivere civile e fonte di crescita per la comunità. Il rapporto con le persone è alla base della civiltà e non deve essere mai trascurato.
gaetanoc.














Falò di San Giuseppe e festa della Focaccia XI edizione.

Forno a Marone da Giovanna e Giambattista
per la cottura delle Focacce.
Staff cucina del C.S.A.P. Tursi (MT)

La sera dell'evento.


 Tursi 18 marzo 2014
Siamo giunti alla XI edizione di questo importante evento. Per la buona riuscita è stato necessario raccogliere "le frasche" con molto anticipo. E' un evento molto apprezzato , perchè mantiene in vita la tradizione popolare,facendo ritornare la memoria e i ricordi dei vecchi tempi e mantiene in vita la fede religiosa. Nel nostro paese,prima della installazione della rete del metano,numerosi erano i falò che venivano accesi.  Oggi si sono ridotti a quattro : al C.S.A.P. , in viale Sant'Anna, in piazza Plebiscito  ed in Rabatana la settimana successiva. L'aver aggiunto al Falò ,la festa della focaccia è piaciuto ai cittadini,che hanno l'opportunità di degustare focacce in vari gusti , ballare,ascoltare canti popolari,riscaldarsi vicino al fuoco,portare i nipotini e con loro trascorrere, in modo gioioso, una serata diversa dal solito. Lo staff di cucina composto da Adduci Anna, Bernardo Maria,Liguori Rosa, Marra Giovanna, Rondinelli Maria, ha preparato le focacce a Marone,nel forno a legna di Giambattista Cospite. In campagna erano presenti i rispettivi mariti, disponibili e servizievoli, per alleviare il lavoro necessario di preparazione alle loro mogli e pranzare insieme a fine lavoro. Il fuochista di serata è stato l'onnipresente Filippo Rizzelli. I musicisti di serata: alla fisarmonica Ligorio Mimmo,Iacovino Arturo, Giacomo Zguri  e alla cupa cupa Di Sanza Nicola ed il piccolo Giuseppe Ditommaso.  I cantanti: Filippo Digno,Barone Vincenzo ed il neofita Michele Modarelli. Reporter della manifestazione è stato il presidente Gaetano Curci. L'ultima "frasca" lanciata nel fuoco è stata alle 23,15. La serata è stata poco ventilata con clima mite di stagione.
Complimenti sono giunti dai partecipanti, ai dirigenti sociali, allo staff di cucina ,a tutti i collaboratori attivi per la buona riuscita della manifestazione. Tutti a casa alle ore 23,45.
gaetanoc.


sabato, marzo 22, 2014

Festa della donna 10^ edizione



Tursi 08 marzo 2014.
Il presidente del C.S.A.P. di Tursi Gaetano Curci, nel suo intervento ha voluto ricordare che la giornata della donna cominciò ad essere festeggiata all'inizio del 1900,proprio il giorno 8 marzo,secondo il calendario occidentale Grecoriano,quando le donne,le madri,le operaie,le mogli dei soldati di San Pietroburgo guidarono una grande manifestazione per rivendicare la fine della guerra ed il pane per i loro figli. Quella presa di posizione mutò la storia determinando anche l'inizio della Rivoluzione in Russia che portò al crollo dello Zarismo.
Il 14 giugno 1917 nella "Seconda Conferenza Internazionale" venne fissato  l'8 marzo come "Giornata internazionale dell'operaia". In Italia la prima giornata della Donna è del 1922,festeggiata per volontà del Partito Comunista. L'ufficializzazione arriva nel 1946 quando viene introdotta la mimosa,simbolo delle celebrazioni. Infine,nel 1977, l'assemblea generale delle Nazioni Unite,stabilì ufficialmente che l'8 marzo fosse istituita nel mondo la giornata dedicata ai diritti della donna.Ancora oggi, se pensiamo che in Europa, la differenza media tra lo stipendio orario di un uomo e una donna è del 16,4 % ,pari a 58 giorni di lavoro gratis nell'anno,è vergognoso. E' questo un giorno di celebrazione per le conquiste sociali,politiche ed economiche delle donne.Il presidente rivoltosi ai presenti,li ha invitati a pensare: "esisterebbe la vita senza la donna? Da loro nasce la vita e la vita di ognuno di noi merita rispetto". Un appello è stato rivolto agli uomini: " oltre al mazzettino di mimosa con la rosa,che abbiamo loro offerto,cerchiamo di portagli rispetto. Il vero valore della donna bambina,signorina,donna,madre e nonna è incommensurabile,sappiamolo apprezzare".
Ha chiuso l'intervento con un augurio alle donne presenti,ma rivolto anche a tutte le donne del mondo che lottano ogni giorno per una vita migliore. La degustazione dei rustici ,delle focacce,della torta e dello spumante,con tanti balli allietati dai fisarmonicisti Mimmo Ligorio e Giacomo Zguri , dalla Cupa Cupa di Nicola Di Sanza , dal tamburello di Filippo Palermo e dalle canzoni di Filippo Digno,Barone Vincenzo,Anna Clericò e Filippo Palermo hanno consentito ai presenti di vivere momenti di gioia e di allegria fino alle ore 23,30.  gaetanoc.


giovedì, marzo 20, 2014

Tavola rotonda - Non si finisce mai di imparare.

Borgo Venusio (Matera)-zona commerciale. 21 febbraio 2014.


Il Centro studi intergenerazionale di Basilicata e Dichio Vivai Garden hanno organizzato la Prima giornata Tecnica 2014 sul tema: " La cultura del verde come punto di unione tra generazioni". Hanno partecipato numerosi frequentanti dei laboratori intergenerazionali di apprendimento permanente che si sono formati in diversi paesi della Basilicata. Da Tursi eravamo presenti dieci persone.La visita dei vivai è stata molto interessante,ma ancora di più lo è stato il tema trattato da persone diverse,secondo le proprie esperienze professionali.Dopo il saluto dell'amministratore dell'azienda Dichio,sono seguiti gli interventi di:
Dott.ssa Rossella Tarantino,rappresentante del Comitato Matera 2019,che ha citato la candidatura della città di Matera a Capitale Europea della Cultura,sostenuta dall'azienda Dichio Vivai Garden.
Dott.ssa Giovanna Ferraiuolo,direttore scientifico Centro Studi intergenerazionale di Basilicata,che ha messo in evidenza l'importanza,l'ispirazione,i metodi usati e gli scopi che si prefigge l'Isituto di Ricerca Applicata,dando l'opportunità di apprendere diversi saperi a chi ha la curiosità e il desiderio di voler imparare nuove cose. Con l'evoluzione ,in tutti i campi,la persona adulta/anziana non può arroccarsi e rifiutare l'apprendimento per venire a conoscenza di nuove realtà.Sono seguiti altri interventi ed infine quello del prof. Mario Cifarelli Presidente del Centro studi intergenerazionale di Basilicata,che ha concluso i lavori ringraziando tutti i relatori ,ma principalmente i partecipanti presenti.
I vivai dichio si estendono su una superficie di 20 ettari,ubicati nella pianura del Metapontino.L'azienda produce piante orticole,ornamentali e forestali,per la vendita all'ingrosso e al dettaglio.Attualmente consta di due punti vendita: a Metaponto presso il Centro Aziendale e a Matera presso il Centro Commerciale di Venusio,dove noi siamo venuti in visita. E' proprio veroche non si finisce mai d'imparare.
gaetanoc.


La giornata della memoria.

Tursi 27 gennaio 2014
E' stato questo il primo incontro dell'anno accademico 2013/2014 di Unibasilicata ,per i circoli culturali di Colobraro,Rotondella ,Tursi. Si è voluto ricordare ciò che l'uomo è stato capace di fare contro gli altri uomini. Sono risultati assenti i componenti il circolo di Rotondella per un lutto cittadino. Citando il pensiero della Dott.ssa Giovanna Ferraiuolo ,questa giornata rappresenta un momento molto intenso,un'occasione per fermarsi e riflettere sulla tragedia dello sterminio nazista,interrogarsi sulle dinamiche di quegli anni,ma anche per ricordare e mantenere vivo il messaggio di chi ha lottato per fermare le persecuzioni,quello di ragionare,indignarsi,opporsi alle ingiustizie e alle discriminazioni anche oggi,nella vita di tutti i giorni.
Fu proprio quel giorno 27 gennaio 1945,che avvenne la liberazione di Auschwitz,da parte dei sovietici.
Tanta atrocità è avvenuta nel periodo che va dal 30 gennaio 1933,quando Hitler diventa Cancelliere della Germania fino al 8 maggio 1945,quando si pose fine alla guerra in Europa. Furono circa 12 milioni le persone soppresse dalla follia razziale tra Ebrei e civili non Ebrei. La visione di alcune parti del film "La vita è bella" di Benigni ha consentito di fare interventi di merito,tra i quali anche quello di valutare il termine più appropriato tra: Olocausto oppure Shoah?.  Il termine Olocausto che significa: Sacrificio propiziatorio o di espiazione,viene rifiutato dagli Ebrei. Il termine Shoah che significa: Tempesta,Uragano,Distruzione,Desolazione,Calamità,è accettato dagli Ebrei,per il periodo citato, in quanto è stato un genocidio,un'azione criminale,finalizzata alla distruzione di un gruppo etnico,nazionale,razziale ,religioso.Quale migliore occasione per l'Università intergenerazionale della Lucania,che promuove l'apprendimento permanente tra adulti e giovani,promuovendo maggiore comprensione e rispetto tra le generazioni,che consente di costruire comunità più coese?. E' necessario creare un buon futuro per le future generazioni,ma è possibile solo rafforzando la cultura della pace e della fraternità.
gaetanoc.