giovedì, agosto 20, 2009

Festa dell'anziano 7^ ediz. "Si mangia si beve e si balla.

Tursi 14 agosto 2009.
Un pubblico numeroso,con tanti turisti,ha partecipato alla settima edizione della "Festa dell'anziano",organizzata dal C.S.A.P. ed inserita nel programma delle manifestazioni estive che si svolgono nella nostra città. Panini farciti con salame o wurstel,arrostiti alla brace,con un bicchiere di vino locale e bevande varie,tanti balli eseguiti in allegria,con tanta buona musica,canzoni e poesie hanno consentito ai partecipanti di trascorrere una serata meravigliosa sotto le stelle fino alle ore 02,00 di notte. Il trio musicale,composto dal maestro di musica Francesco Muscolino,dal musicista Gaetano Bruno e dalla bellissima e brava cantante Antonella Tufarelli,ha allietato la serata con fisarmonica,organetto,sax e canzoni. L'ospite d'onore della serata è stato Antonio Popia,poeta e scrittore di commedie,ma anche autore e regista del film"Profumi e nobiltà di una ricca povertà". La recita è il suo cavallo di battaglia. In dialetto tursitano ha recitato delle sue composizioni poetiche. E' stato molto applaudito,da tutti i presenti,per l'interpretazione e per il contenuto delle sue poesie,che calandosi nella realtà tursitana,fanno rivivere momenti di altri tempi,ma sempre attuali,per fornire insegnamenti alla nuova generazione. Antonio Popia,per l'amicizia che lo lega al presidente Filippo Digno,suo amico e quasi coetaneo,ci ha voluto regalare oltre trenta minuti di spettacolo culturale,riconoscendo la valenza della nostra associazione e la realtà formata e consolidata a Tursi,da oltre sette anni. Un grande merito a tutti i dirigenti ed ai collaboratori che danno attuazione agli eventi programmati e a quelli aggiuntivi occasionali. Nel suo intervento introduttivo,il presidente Filippo Digno ha messo in risalto:
-la specificità,O.N.L.U.S. ,della nostra associazione che conta circa 180 soci;
- lo sviluppo del laboratorio di" Cittadinanza solidale",iniziato il 15 giugno 2009,al quale partecipano 3 lavoratori "Tirocinanti"(due donne e un uomo) dell'AGEFORMA,assistiti da tre soci con mansione di "Tutor":Filomena Tauro,Ida Palmisano,Vincenzo Barone;
-gli eventi realizzati fino ad oggi:pranzo di carnevale,festa della donna,falò di San Giuseppe,marcialonga,visita alla Certosa di Padula e oggi la festa dell'anziano;
-le gite culturali,fuori programma,realizzate nel mese di luglio e quelle in itinere nel mese di agosto e settembre,promosse dalla Regione Basilicata per incentivare il turismo nelle località del Parco del Pollino. Abbiamo già visitato Latronico,Piano Ruggio,Rotonda. Le prossime uscite,sempre con le Autolinee della Ditta Rabite,saranno a Cerchiara e dintorni e a San Severino Lucano in settembre;
-l'arricchimento patrimoniale con l'acquisto di tre ventilatori a soffitto da installare nelle stanze,per una migliore vivibilità estiva.
Lo staff organizzativo è stato composto da Filippo Digno(responsabile coordinatore),Gaetano e Romeo Curci (all'arrosto) ,Vincenzo Calciano (alla cassa) ,Fortunato Ferruccio (alla distribuzione dei panini) ,Vincenzo Barone (alla distribuzione delle bevande).
Giuseppe Giliberti si è dedicato alla pulizia dell'atrio esterno. Un lavoro che svolge, puntualmente, quando ne ravvede il bisogno. Altri collaboratori :Filippo Calciano,Giuseppe Sanquirico,Salvatore Marino,Antonio Lacanna (per l'allestimento del palco e dei posti a sedere);
-le persone che si sono impegnate nella vendita dei biglietti offerta:Carmelina Angotti,Ida Palmisano,Rosa Liguori,Gaetano Curci,Giuseppe Sanquirico,Filippo Calciano,Filippo Digno.
Ha concluso l'intervento con i ringraziamenti e con la richiesta di un grosso applauso a tutti i collaboratori. L'estrazione della riffa,curata dal segretario Gaetano Curci è stata fatta a mezzanotte con quattro bambini e due garanti dello svolgimento dell'estrazione:Filippo Santamaria e Rosa Manfredi. Lo spettacolo era piacevole ed il clima ristoratore.Quando le manifestazioni piacciono,le persone si divertono e non si accorgono che si fa tardi ,vivendo momenti di gioia che restano nei ricordi e che allungano la vita.
gaetanoc.

venerdì, agosto 07, 2009

Uscita culturale del 19 luglio 2009.Gli anziani visitano la Certosa di San Lorenzo a Padula.

Anche questa è stata una bella esperienza e certamente un arricchimento culturale.La nostra guida ufficiale è stata Maria Grazia Comuniello. Avevamo visitato una reggia,ma mai una Certosa. Solo alcuni sapevano che i certosini rappresentavano un ordine monastico francese, con casa gentilizia a Grenoble fondata nel 1084 da San Brunone. Sapevamo anche, che le Certose sono tutte uguali e che basta visitarne una, per capire come sono fatte le altre,in tutta Europa. Per la costruzione veniva usato un unico impianto topografico (era possibile modificare solo l'ampiezza),perchè così era previsto nella loro concezione religiosa-amministrativa. Io credo che questa concezione era necessaria,per fare in modo che i monaci di clausura,anche se ubicati in paesi diversi,erano coscenti che non vi fossero differenze logistiche e di trattamento. La Certosa di San Lorenzo fu fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino,padrone del Vallo di Diano e donato immediatamente all'ordine dei certosini. I lavori si sono protratti per lunghi anni:la chiesa fu completata nel 1374;il chiostro della foresteria,la loggia dell'appartamento del Priore,la facciata principale della Certosa e tanti altri lavori si fecero negli anni 1500 e 1600. Gli anni di massimo splendore furono quelli del 1700. Nel 1806 i soldati di Napoleone assalirono e depredarono il complesso. Solo dopo 10 anni i certosini ritornarono a Padula. Furono tanti i beni persi, che non fu possibile restituire la Certosa agli splendori originari. L'abbandono totale avvenne nel 1866 e lo stabile passò ai beni dello Stato. Dopo 16 anni venne dichiarato monumento nazionale diventando patrimonio mondiale dell'umanità. Solo dal 1960,dopo 78 anni sono arrivati i primi cospicui finanziamenti per il consolidamento,il restauro e il recupero funzionale. Per l'eccessivo degrado,fino al 1980, l'importo dei lavori eseguiti è risultato di 20 miliardi di vecchie lire. L'impegno della Sopraintendenza è stato notevole, per fare ritornare la Certosa agli splendori di un tempo,ma anche per poter essere un volano di sviluppo culturale ed anche socio-economico. Sono state coinvolte in modo attivo ed operativo le forze giovanili e gli artigiani. Cultura e occupazione, in questo luogo vanno a braccetto. Sono numerosissime le persone che negli ultimi anni visitano il luogo. Le stime indicano circa 200.000 visitatori l'anno. Congratulazioni a chi caparbiamente ha creduto in questo progetto. Interessante è sapere che oggi la Certosa ospita:concerti di musica classica,manifestazioni culturali,la sede della Comunità Montana Vallo di Diano,il museo archeologico della Lucania occidentale. Lo spazio recintato dell'intero complesso e di circa 250.000 mq. ,mentre il solo monumento si estende su 52.000 mq. .Tutte le esigenze di vita e di contemplazione si svolgevano in questo spazio. I religiosi, che occupavano la parte alta, erano tutti giovani provenienti da famiglie ricche segregati in celle per dedicarsi allo studio particolare che non lo distoglieva dalla contemplazione. Le vivande gli venivano passate attraverso un finestrino ed erano devoti osservanti della regola del silenzio. Non potevano leggere libri di Diritto,di Astrologia,di Alchimia, di Erasmo,di greco e di ebraico,perchè tale lettura era incompatibile con i loro doveri contemplativi. Nella parte bassa vi lavoravano circa 200 salariati,per soddisfare tutte le esigenze di vita e garantire l'autosufficienza,senza ricorrere ad altri. Diversi erano i locali:mulino,frantoio,falegnameria,stalle fienili,fonderie,forni ecc.ecc. Il prodotto di esubero veniva venduto. Abbiamo avuto modo di visitare,all'esterno,una gigantesca padella dove,secondo leggenda, preparavano una grande frittata di mille uova. Visitando i luoghi si apprendono cose straordinarie, fino ad oggi sconosciute. Grazie ad associazione come la nostra, tantissime sono le persone che trascorrono giornate diverse aggiungendo vita agli anni,evitando l'isolamento e l'emarginazione.
gaetanoc.