venerdì, agosto 07, 2009

Uscita culturale del 19 luglio 2009.Gli anziani visitano la Certosa di San Lorenzo a Padula.

Anche questa è stata una bella esperienza e certamente un arricchimento culturale.La nostra guida ufficiale è stata Maria Grazia Comuniello. Avevamo visitato una reggia,ma mai una Certosa. Solo alcuni sapevano che i certosini rappresentavano un ordine monastico francese, con casa gentilizia a Grenoble fondata nel 1084 da San Brunone. Sapevamo anche, che le Certose sono tutte uguali e che basta visitarne una, per capire come sono fatte le altre,in tutta Europa. Per la costruzione veniva usato un unico impianto topografico (era possibile modificare solo l'ampiezza),perchè così era previsto nella loro concezione religiosa-amministrativa. Io credo che questa concezione era necessaria,per fare in modo che i monaci di clausura,anche se ubicati in paesi diversi,erano coscenti che non vi fossero differenze logistiche e di trattamento. La Certosa di San Lorenzo fu fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino,padrone del Vallo di Diano e donato immediatamente all'ordine dei certosini. I lavori si sono protratti per lunghi anni:la chiesa fu completata nel 1374;il chiostro della foresteria,la loggia dell'appartamento del Priore,la facciata principale della Certosa e tanti altri lavori si fecero negli anni 1500 e 1600. Gli anni di massimo splendore furono quelli del 1700. Nel 1806 i soldati di Napoleone assalirono e depredarono il complesso. Solo dopo 10 anni i certosini ritornarono a Padula. Furono tanti i beni persi, che non fu possibile restituire la Certosa agli splendori originari. L'abbandono totale avvenne nel 1866 e lo stabile passò ai beni dello Stato. Dopo 16 anni venne dichiarato monumento nazionale diventando patrimonio mondiale dell'umanità. Solo dal 1960,dopo 78 anni sono arrivati i primi cospicui finanziamenti per il consolidamento,il restauro e il recupero funzionale. Per l'eccessivo degrado,fino al 1980, l'importo dei lavori eseguiti è risultato di 20 miliardi di vecchie lire. L'impegno della Sopraintendenza è stato notevole, per fare ritornare la Certosa agli splendori di un tempo,ma anche per poter essere un volano di sviluppo culturale ed anche socio-economico. Sono state coinvolte in modo attivo ed operativo le forze giovanili e gli artigiani. Cultura e occupazione, in questo luogo vanno a braccetto. Sono numerosissime le persone che negli ultimi anni visitano il luogo. Le stime indicano circa 200.000 visitatori l'anno. Congratulazioni a chi caparbiamente ha creduto in questo progetto. Interessante è sapere che oggi la Certosa ospita:concerti di musica classica,manifestazioni culturali,la sede della Comunità Montana Vallo di Diano,il museo archeologico della Lucania occidentale. Lo spazio recintato dell'intero complesso e di circa 250.000 mq. ,mentre il solo monumento si estende su 52.000 mq. .Tutte le esigenze di vita e di contemplazione si svolgevano in questo spazio. I religiosi, che occupavano la parte alta, erano tutti giovani provenienti da famiglie ricche segregati in celle per dedicarsi allo studio particolare che non lo distoglieva dalla contemplazione. Le vivande gli venivano passate attraverso un finestrino ed erano devoti osservanti della regola del silenzio. Non potevano leggere libri di Diritto,di Astrologia,di Alchimia, di Erasmo,di greco e di ebraico,perchè tale lettura era incompatibile con i loro doveri contemplativi. Nella parte bassa vi lavoravano circa 200 salariati,per soddisfare tutte le esigenze di vita e garantire l'autosufficienza,senza ricorrere ad altri. Diversi erano i locali:mulino,frantoio,falegnameria,stalle fienili,fonderie,forni ecc.ecc. Il prodotto di esubero veniva venduto. Abbiamo avuto modo di visitare,all'esterno,una gigantesca padella dove,secondo leggenda, preparavano una grande frittata di mille uova. Visitando i luoghi si apprendono cose straordinarie, fino ad oggi sconosciute. Grazie ad associazione come la nostra, tantissime sono le persone che trascorrono giornate diverse aggiungendo vita agli anni,evitando l'isolamento e l'emarginazione.
gaetanoc.

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