sabato, dicembre 18, 2010

Gli anziani del C.S.A.P. inseguono un sogno "Culturale".

Tursi 16.12.2010
Sono ventinove gli iscritti all'Università della Cultura Permanente,tutti soci del Centro Sociale Anziani Polivalente. Numerosa la presenza femminile con 15 donne. Nella foto mancano quattro persone: Filippo Palermo,Clericò Anna,Santamaria Filippo,Calciano Filippo,Gentile Carmela. Siamo giunti alla sesta lezione trattando materie di: Gerontologia,Diritto,Filosofia,Religione,Psicologia,Fotofrafia,Poesia,con Mario Cifarelli,Vincenzo Popia,Patrizia Vallone,Don Giovanni Lo Pinto,Giovanna Ferraiuolo,Francesca Zito. Nell'ultima lezione abbiamo commentato la poesia: "Lentamente muore" di Pablo Neruda che di seguito vi cito.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge,chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Una poesia che si commenta da solo,ma noi l'abbiamo fatto insieme al Gerontologo Mario Cifarelli e alla psicologa Giovanna Ferraiuolo,che ha aggiunto: " muore chi vive in solitudine". Soffermandosi sull'ultima parola(felicità) della poesia,ha detto che è figlia della Fatica,del Dolore,della Passione,della Vita con le relazioni che identificano le persone. E' stata questa una lezione sulla salute fisica,psichica e sociale. Tutti noi,in doveroso silenzio,abbiamo ascoltato la poesia, che è stata proiettata sul telo cinematografico,ma anche riflettuto sul fatto che abbiamo dato tanti anni alla vita,ma cosa abbiamo dato alla vita per vivere tanti anni?. E' stata questa l'occasione per uscire dal guscio del Centro Sociale ed aprirci alla nostra città,volendo inseguire un sogno culturale che ci allunga la vita. Il nostro auspicio è che la cultura diventi il pane quotidiano dei giovani per avere una società migliore. Sono anche previsti incontri con persone di altri paesi della Basilicata e di altre Regioni. Lo scambio culturale oggi possibile,ma ieri impensabile,ci porterà sicuramente a fare qualche gemellaggio che consentirà di fare conoscere meglio il nostro paese.
gaetanoc.

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