Tursi 04 novembre 2014. Testo integrale del Presidente del C.S.A.P. Gaetano Curci.
E’
con particolare commozione che, per la prima volta,sono stato invitato dal
Sindaco ad intervenire in questa importante celebrazione.
Colgo
l’occasione per porgere il saluto dei soci del C.S.A.P. di Tursi ,al
Sindaco avv. Giuseppe Labriola ,unitamente a tutte le autorità locali,Civili,Religiose,ai
Carabinieri,alla Polizia Municipale,alla Protezione Civile e tutti i
rappresentanti delle Associazioni esistenti a Tursi,ai Dirigenti e studenti
delle scuole superiori,medie,elementari,materne,a tutti i cittadini che con
decoro sono presenti con tutti noi.
E’ di obbligo citare il prezzo pagato
nelle due grandi guerre:
Prima
guerra mondiale :1915-1918
650.000
morti – 643.000 grandi invalidi – 947.000 feriti meno gravi
Seconda
guerra mondiale: 1939-1945
Finita
in Europa l’8 maggio e in Asia il 2
sett. 1945 , dopo l’esplosione delle bombe atomiche di Hiroshima 6 agosto e Nagasaki il 9 agosto 1945.
443.000
morti tra militari e civili,320.000 tra feriti,congelati,mutilati
E’ di obbligo ricordare l’inizio
di questa celebrazione e le sue evoluzioni:
Il
4 Novembre coincide con l’armistizio tra l’Italia e L’Austria.
Furono i combattenti e i reduci,con
il sostegno delle Comunità locali ad avviare il “Culto della Memoria”
dei commilitoni combattenti caduti in guerra,con la costruzione di monumenti ed
apposizioni di lapide commemorative.
Fu
nel 1922 che il 4 novembre venne proclamato come solennità civile, con la denominazione di “Festa delle Forze Armate” ,con l’intento
di festeggiare l’anniversario della vittoria.
Si
è trasformato la commemorazione dell’immane tragedia o devastante conflitto ,per dirlo con le parole del Presidente della
Repubblica Napolitano,in “Celebrazione
della Potenza Militare”.
Fu
nel 1949 che questa giornata venne cambiata , denominandola “Festa dell’Unità Nazionale”.
Non possiamo in alcun modo
disconoscere , tre cose:
·
Lo sforzo che le Forze Armate ed il Popolo
Italiano hanno fatto per unire l’Italia e rinsaldarne l’identità e la coesione
nazionale.
·
I rischi di attacchi ed esigenze di difesa
del nostro territorio non esistono più da circa 70 anni.
·
Il contributo che le forze armate hanno
dato e danno a tutela della Pace ,della Democrazia , della Sicurezza ed indipendenza Nazionale ed internazionale,nelle
aree di crisi.
Detto
questo, credo che non si può permettere
alla nostra memoria di dimenticare il sacrificio e le sofferenze patite dai
nostri genitori e dai nostri nonni che si possono riassumere in :
·
disumane condizioni di vita nelle
trincee,difficoltà di vettovagliamento,scarsità di cibo,lontananza dalle
proprie case ed impossibilità di contatti con le famiglie ,gli enormi sacrifici
che hanno dovuto affrontare le donne per crescere i figli in tenera età.
Noi
anziani abbiamo subito le conseguenze di sacrifici e stenti,perché eravamo
piccoli.
I
giovani di oggi non hanno vissuto direttamente questa esperienza,ma credo che
anche se sono trascorsi circa 70 anni di pace,è della pace che dobbiamo
parlare,ricercandola sempre.
Per
i giovani e non solo, perché la pace significa:
·
speranza di poter vivere in un paese
libero,accoglienza di idee,culture ed esperienze diverse , rispetto delle
persone che ci vivono accanto.
Di
una cosa mi rammarico e credo che anche tutti voi siete del mio stesso avviso:
·
l’assenza,oggi,
degli ultimi testimoni ,di quei lontani eventi di guerra.
Devo riconoscere
che la presenza ,in prima fila,dei Rondinelli,di mio Padre e degli altri
invalidi di guerra,risvegliava in loro dolorosi ricordi,ma certamente anche l’orgoglio
di essere stati partecipi, con grande impegno,nel difendere la
Patria,consapevoli di essere,portatori di pace, testimoni di valori e di
eroismo. Si presentavano a questo cerimoniale ,con medaglie e croci di guerra
appuntate sulla giacca dei propri vestiti,per testimoniare in diretta cosa
succede durante le guerre,che non dovrebbero mai esserci, in quanto portatrici
di morte,distruzione,epidemie,carestie,fame e tanti altri danni che solo ad
elencarli rattrista il cuore di ognuno di noi. Mio padre ha combattuto in
Africa settentrionale ,ritornando in patria nel 1943,ferito ad una gamba ,da
una pallottola (TumTum) esplosiva ,che era proibita usare in guerra,subendo ben
9 operazioni alla gamba Sx ,per evitarne l’amputazione. La gamba gli è
rimasta,ma la piegava poco. E’ stato il
ferito più grave nello scontro che c’è stato a Giarabub ed ha combattuto ancora due ore dal ferimento,riuscendo
ad evitare la morte,ma soddisfatto,nonostante la sconfitta, di aver ricevuto l’onore delle armi dal nemico,per
l’eroico combattimento di tutti i soldati,che con solo trecento persone hanno
tenuto testa a cinquemila avversari.
I
suoi luoghi di combattimento:Tripoli ,Bengasi,Tobruc,Derna,Alessandria d’Egitto
ed altri.
Mi
diceva, che la sabbia del deserto era micidiale, quando tirava il vento forte. La differenza climatica tra il giorno e la notte
era eccessiva.. Sicuramente causa di asma bronchiale, che ha dovuto subire per
tutto il corso della sua vita,essendo stata questa la sua causa di morte a 72
anni. Come lui tanti altri combattenti.
Ripensando
al 1949 ,quando si è proclamato il 4 novembre “Festa dell’unità Nazionale” ,mi
porta a pensare alla proliferazione delle Leghe del Nord, che non si sono mai
del tutto integrati col resto della popolazione italiana parlando ,in più
occasioni,di scissione.
Di
fatto c’è un divario tra Nord e Sud che non si riesce a superare ,ma si acuisce
sempre più a sfavore del sud .
Necessitano di riflessione i seguenti punti:
·
L’emigrazione di giovani laureati e
diplomati in cerca di lavoro
(è tornato l’esodo occupazionale del dopo
guerra)
·
Il divario sempre più ampio tra ricchi e
poveri
(le fasce dei poveri sono raddoppiate)
·
I collegamenti stradali, che vanno a
rilento
(nessuno pensa al riequilibrio delle
infrastrutture tra Nord e Sud)
·
La disoccupazione ,che non si riesce a
livellare
·
La carenza di prevenzione, per poter evitare i disastri idrogeologici
·
La desertificazione industriale
(l’industria ha registrato un meno 53% di investimenti in 5 anni)
Si
potrebbe fare un elenco infinito . La piaga
nazionale è quella di milioni di persone che hanno perso il lavoro e dei
giovani senza lavoro.
Una
cosa è certa : Il problema di oggi è il
LAVORO ,senza di esso si ingenera
Sfiducia nelle istituzioni,in quanto non riescono o non vogliono superare definitivamente gli
ostacoli che hanno impedito ed impediscono l’unita sociale,economica e
soprattutto psicologica tra le due Italie. Tutti sanno che la Sfiducia disgrega
la società e può sfociare in conflitti sociali
indesiderabili.
Tutti,a
tutti i livelli, devono fare la loro parte,per
consentire alle persone di lavorare e poter vivere dignitosamente in un
clima di Pace sociale,nel rispetto della Costituzione della Repubblica
Italiana.
Art.1
L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Art.4
La repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le
condizioni che rendono effettivo questo diritto.
L’auspicio
mio e di tutti i soci del Centro sociale Anziani Polivalente :
“
che questa giornata rimanga unica e che il passato rimanga un ricordo da tenere
sempre nella nostra memoria,ma senza paure e senza timori di doverlo rivivere,
col suo carico di lutti e dolori”.
Ringrazio
tutti i presenti,per aver partecipato a questo importante evento.